Comunicati stampa

LAVORATRICI IN UNIFORME – DIRITTI E TUTELE

19 Marzo 2022

“Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne”; è con la significativa frase di Maya Angelou che sabato 12 marzo 2022, è iniziato il pomeriggio dedicato alle Donne di tutte le Forze Armate.

Il meeting è stato organizzato dalle rappresentati di cinque sigle sindacali: Stefania CASTRICONE, Segretario Generale Aggiungo del Si.Na.Fi. – Sindacato Nazionale Finanzieri, Monica GIORGI, Presidente di NSC – Nuovo Sindacato Carabinieri, Sara RONCONI ed Elettra RIGONI, rispettivamente Responsabile e Membro del Dipartimento Discriminazioni e Molestie del S.I.A.M.O. Esercito – Sindacato Italiano Autonomo Militare Organizzato, Valentina DELLI CARRI, Membro della Segreteria Nazionale e del Comitato Direttivo del Si.A.M. – Sindacato Aeronautica Militare e Valentina DI PRETE, Delegata alle Relazioni Istituzionali del SILMM – Sindacato Italiano Lavoratori Militari Marina.

Insieme con il fine di evidenziare tutte quelle problematiche che non consentono ancora l’effettiva affermazione della parità di genere all’interno delle Forze Armate e di proporre alle istituzioni politiche possibili soluzioni che aiutino a valorizzare e migliorare il lavoro delle donne in uniforme.

Il convegno, moderato dalla regista Pj GAMBIOLI, si è aperto con l’intervento di Valentina DELLI CARRI che ha posto l’accento soprattutto sulla non sempre completa osservanza delle norme in materia di tutela della parità di genere e della genitorialità e sulle difficoltà delle madri militari ad occuparsi serenamente dei figli, ostacolate dalla “specificità militare” che caratterizza il personale delle Forze Armate. Ha poi sottolineato che il mancato inserimento, all’interno del codice penale militare, di previsioni atte a tutelare le vittime di molestie, abusi, stalking e violenza sessuale, penalizza proprio le donne militari, rispetto anche al resto della popolazione femminile civile. Ha infine concluso affermando che, in ogni caso, il primo passo necessario per mettere fine alle discriminazioni, è l’attuazione di una riforma culturale fondata su un concetto chiave: “La diversità è la base su cui si costruisce la vera uguaglianza” (Moni Ovadia).

Stefania CASTRICONE, invece, ha improntato il suo intervento sulla pari opportunità vista non solo come un diritto, ma anche come un dovere, ritenendo che la pari opportunità vada praticata, attraverso la determinazione con cui si presidia il proprio ambiente lavorativo, restituendo una rappresentazione precisa di sé stesse e, in questo modo, di tutte le donne. Inoltre ha toccato il discorso delle “quote rosa” che costituiscono una mortificante spersonalizzazione della figura femminile in una mera percentuale.

Sara RONCONI, ha poi aperto il discorso sottolineando il grande cambiamento che le donne e le Forze Armate hanno affrontato nell’ultimo ventennio, passando da un organico fino ai primi anni 2000 costituito esclusivamente da personale monogenere, all’introduzione delle donne nella “politica militare”. Nell’intervento di Sara RONCONI ed Elettra RIGONI è stato quindi ribadito quanto sia importante non accontentarsi e, malgrado gli ottimi risultati pubblicati dai report delle Forze Armate, raggiungere l’obiettivo di azzerare quegli eventi legati alle molestie di genere che, ancora oggi, vengono denunciate all’interno delle Forze Armate, sottolineando l’importanza e la necessità di un lavoro sinergico con le istituzioni e con l’Amministrazione Militare, magari istituendo dei team di ascolto e supportando le vittime di violenza o molestia.

Valentina DI PRETE, ha quindi messo un focus importante sul “carico familiare” che, con l’ingresso delle Donne nelle Forze Armate, è diventato sempre più difficile da gestire in quanto, sempre più spesso, anche l’altro coniuge è un lavoratore e assistiamo ad un nucleo familiare che diventa sempre più anziano con l’impossibilità effettiva di occuparsi quindi della prole. Famiglia non intesa come “genitori e figli”, ma estesa a ciò che è la cerchia familiare di genitori anziani o portatori di handicap che prima veniva interamente gestita dalla “moglie del militare”.

A conferma di quanto riportato, l’intervento di Monica GIORGI, ha chiuso il meeting evidenziando che il raggiungimento di una reale parità di genere sia ancora lontano, ricordando che l’inserimento delle donne in ambito militare è stato innanzitutto un adempimento di pari opportunità, indotto da volontà esterne all’organizzazione militare.  Altresì, ha precisato che si potrà parlare di parità sul lavoro quando si inizierà a ragionare concretamente dei diritti/doveri del padre lavoratore anche in relazione agli oneri di assistenza e cura della prole: solo alleggerendo i carichi familiari delle militari queste potranno trovarsi nella condizione di investire maggiormente sulla propria crescita professionale.

Le esponenti politiche intervenute hanno preso a cuore la problematica dando piena disponibilità qualora fosse necessario un intervento normativo per mettere in condizioni le Donne, oggi e domani, di poter vivere serenamente ed in pienezza il loro essere, senza essere discriminate. Ringraziamo quindi l’Onorevole Stefania PEZZOPANE (PD), l’Onorevole Avvocato Carolina VARCHI (FdI), la Senatrice Angela Anna Bruna PIARULLI (M5S) e la Dottoressa Elisabetta TRENTA (NOI), per il loro importante contributo partecipando al meeting.

Quello del 12 marzo non è un punto di arrivo, ma solo un nuovo inizio verso una collaborazione che porterà al miglioramento, tanto ambito, delle Forze Armate!

NSCSi.Na.Fi.S.I.A.M.O.EsercitoSi.A.M.S.I.L.M.M.
M. ZettiE. TavernaD. DelcuratoloP. MelisD. Malacrida

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