Il passaggio di grado da sempre rappresenta uno dei momenti più significativi nella carriera di ogni militare, un passaggio che segna non solo un avanzamento professionale, ma anche una profonda crescita personale. Questo vale ancor di più quando si tratta di un passaggio di categoria, come quello da Graduato a Sottufficiale. Per questo, il 27° Corso Sergenti dell’Esercito Italiano, come i precedenti, ha avuto lo scopo di formare i Graduati, elevandone le competenze professionali e culturali per affrontare con successo le sfide del nuovo ruolo.
Ma questo corso, in particolare, verrà ricordato da tutti per due primati: è il primo ad essere svolto presso la prestigiosa Scuola Sottufficiali dell’Esercito, da anni riservata esclusivamente ai Marescialli, ma – ironia della sorte – è anche il primo che sarà ricordato per i gravi ritardi che hanno segnato la fase finale di questo percorso.
Risulta infatti quasi inverosimile che il decreto di immissione in ruolo, atto formale indispensabile per sancire ufficialmente la promozione, non sia ancora arrivato. Questo ritardo ha generato non solo disagi logistici, ma anche una profonda amarezza tra i neo-sergenti.
Ad oggi, nessuno dei partecipanti ha ancora prestato il giuramento nella nuova categoria, una situazione che lascia l’amaro in bocca a personale che, con dedizione e sacrificio, ha affrontato e superato un corso particolarmente impegnativo per meritare il nuovo grado.
Pare inverosimile, ma nonostante l’assenza del decreto, i dispacci di trasferimento non hanno subito alcun ritardo. I “neo-sergenti” sono stati costretti a presentarsi nei nuovi reparti senza aver ancora ricevuto i gradi e senza aver prestato il giuramento, un atto solenne che rappresenta una pietra miliare nella vita di ogni militare.
Il paradosso è evidente: i nuovi reparti si aspettano l’arrivo di Sergenti, ma accolgono personale che formalmente risulta nella categoria dei Graduati. Una situazione che crea confusione e disagio, svilendo il significato stesso della promozione.
Per molti sarebbe stato motivo di grande fierezza ricevere i gradi e giurare nel proprio reparto d’origine, davanti alla bandiera che li ha visti crescere e ai colleghi che hanno condiviso sogni e speranze. Questo momento, tanto atteso e carico di emozione, avrebbe rappresentato un’opportunità per concludere un capitolo importante della loro carriera riempiendo il vuoto creato di felicità, dignità e orgoglio, e invece i neo-sergenti, si sono trovati a salutare il vecchio reparto senza l’atteso riconoscimento formale del nuovo grado, lasciando invece il posto ad un senso di tristezza, amarezza e di rimpianto.
A fronte di questa situazione, è doveroso per il S.I.A.M.O. Esercito rivolgere un appello allo Stato Maggiore dell’Esercito e alla Direzione Generale per il Personale Militare affinché si accelerino i tempi per l’emissione del decreto di immissione in ruolo. Riteniamo importante che le istituzioni “ricambino” l’impegno e la dedizione di queste donne e uomini in uniforme, dando valore a un momento cruciale della carriera di chi è al servizio della Nazione.
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