Il 18 dicembre 2024 rappresenta un momento epocale per il Comparto Difesa, per la prima volta viene portato a termine un Accordo Sindacale relativo al rinnovo contrattuale (triennio 2022-2024) per il personale non dirigente delle FF.AA. Si completa così il percorso di riconoscimento delle A.P.C.S.M. in materia di rappresentatività ed il conseguente definitivo avvicendamento con i precedenti Organi di Rappresentanza.
Questa nuova forma di contrattazione è stata a tutti gli effetti una sfida, affrontata con coraggio ma anche con la consapevolezza delle difficoltà derivanti da una tempistica ristretta per presentare obiezioni e suggerimenti alla bozza proposta dalla controparte istituzionale nonché dagli ostacoli imposti sia dal punto di vista finanziario, visto che le risorse erano blindate da rigorosi vincoli di bilancio, che dal punto di vista normativo, specie in considerazione della peculiarità dello stato giuridico del comparto oggetto di contrattazione.
Il primo successo è certamente aver ottenuto in sei mesi l’attenzione ed il rispetto delle controparti che si sono viste di fronte dei rappresentanti che, a dispetto della poca esperienza nel campo, si sono distinti per chiarezza, professionalità e determinazione.
Per quanto l’accordo raggiunto non rispetti in pieno le richieste avanzate, è indiscutibile che si siano comunque raggiunti risultati degni di nota, sia in campo finanziario con una consistente revisione dei parametri e quindi a beneficio di tutto il personale, che normativo, con un maggior riconoscimento della genitorialità ed in materia di licenza solidale.
C’è ancora molta strada da fare e tanti sono gli argomenti da affrontare, come la diversa remunerazione dei servizi e la regolamentazione della “flessibilità oraria”, la formalizzazione dell’accordo non li cancella e sono stati già formalizzati concreti impegni tra le parti affinché, già a partire dai primi mesi del prossimo anno, questi possano trovare soluzione in occasione della contrattazione del prossimo triennio.
Con senso di responsabilità e con il coinvolgimento del personale rappresentato, il S.I.A.M.O. ha dunque deciso di firmare questo primo accordo contrattuale, pur riconoscendone i limiti ed il parziale accoglimento delle richieste rappresentate in occasione dei diversi incontri. Con immutata determinazione verranno riproposte in occasione della prossima contrattazione, fiduciosi che possano trovare accoglimento.
In campo stipendiale, a decorrere dal 1 gennaio 2024 gli aumenti ammonteranno a circa 100 euro netti mensili (per tredici mensilità) per i graduati ed un progressivo aumento per i gradi superiori, per un valore percentuale pari a circa il 6% di incremento. Per quanto non sufficiente a colmare il disagio dell’inflazione reale, in valori percentuali certamente più incisiva, si tratta comunque di un incremento decisamente più consistente di quanto ottenuto in regime di concertazione in occasione dei precedenti rinnovi contrattuali. Detto beneficio oltre a raggiungere omogeneamente tutto il personale ha risvolti positivi anche in campo contributivo fornendo ossigeno alle future pensioni.
Rilevanti in materia di F.E.S.I. sono certamente gli incrementi sugli stanziamenti già previsti per gli anni 2024, 2025 e 2026, ma fondamentale novità, anche grazie alla nostra opera di sensibilizzazione in materia, è il coinvolgimento formale e diretto delle APCSM in merito alla decretazione sulla destinazione ed utilizzazione delle risorse nonché sulle modalità applicative concernenti l’attribuzione del compenso.
Risultati rilevanti sono stati conseguiti anche in materia di orario di lavoro, la possibilità di recuperare le ore non retribuite è stata estesa ad un arco temporale di due anni.
A parziale ristoro del mancato accoglimento della nostra richiesta di una degna remunerazione dei servizi da conseguire attraverso l’abolizione del Compenso Forfettario di Guardia ed il ricorso al recupero compensativo o alla remunerazione, in via prioritaria, con Compenso per lavoro Straordinario, è stata istituita una specifica “Indennità notturna servizi armati e non” pari a 18,00 euro lordi ed incrementato di 3,00 euro lordi il Compenso Forfettario di Guardia. Per quanto non soddisfatti del tutto, prendiamo atto dell’impegno della controparte a valorizzare i servizi (compatibilmente con le risorse disponibili) e riteniamo questo impegno una buona base di partenza per ridiscutere l’abolizione del C.F.G. in occasione della prossima contrattazione.
Le residue risorse finanziarie, tenuto conto che il 92% circa è stato destinato agli aumenti stipendiali, è stato principalmente indirizzato a settori ritenuti strategici e per i quali è stata definita una priorità anche in relazione ad un esiguo numero di destinatari. Sono comunque degne di nota per l’Esercito:
Per quanto non soddisfatti di quanto ottenuto in campo normativo, quanto inserito nel presente contratto è stato certamente frutto nel nostro impegno. Nel campo della genitorialità (e non solo) è stata accolta la nostra richiesta di riconoscimento dell’esonero, a domanda, dal servizio notturno per le situazioni monoparentali (ed assimilabili) sino al compimento del quattordicesimo anno di età del figlio convivente.
Altrettanto rilevante è stato il riconoscimento, su nostra richiesta, dell’esonero, a domanda, per la madre o, alternativamente, per il padre, in attesa del perfezionamento della concessione delle agevolazioni previste dalla legge 104/92, dal servizio notturno per l’assistenza dei figli affetti da patologie gravi che richiedono terapie salvavita.
Rilevante ancora è la revisione in chiave migliorativa della licenza straordinaria per congedo parentale.
Infine e non ultimo per importanza è il successo conseguito in materia di licenza solidale che vede estendere la casistica di assistenza ai genitori ed al convivente di fatto.
È stata una contrattazione soddisfacente? In campo normativo ci saremmo aspettati di più ma non ci arrendiamo. C’è molto da fare ancora e SIAMO già attivi con inalterato impegno per ottenere altri risultati.
Abbiamo già ottenuto un concreto impegno per ottenere:
Ed unitamente alle altre sigle sindacali a promuovere altre iniziative che migliorino le condizioni economiche e di lavoro del personale.
Non possiamo infine che rinnovare il nostro impegno ad ottenere una previdenza dedicata che assicuri, al termine del nostro servizio, il degno riconoscimento economico della nostra particolare condizione di impiego. La firma di questo contratto non rappresenta un traguardo ma un solido punto di partenza per riprendere il dialogo con il vertice politico e militare.
SIAMO pronti ad affrontare le imminenti sfide del nuovo anno con i primi incontri sul FESI e le prime prese di contatto 2025-2027.
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