Roma, 17 febbraio 2023. Giungono a questa O.S. numerose segnalazioni da parte degli iscritti con le quali viene rappresentato l’enorme disagio scaturito dai conguagli fiscali di fine anno, applicati generalmente nel cedolino stipendiale del corrente mese di febbraio, che in alcuni casi hanno completamente azzerato lo stipendio percepito e, in quelli peggiori, vedranno il cedolino del prossimo mese di marzo subire la stessa sorte.
Ora, se da una parte è vero che la normativa tutt’oggi vigente, seppur risalente a circa mezzo secolo fa (D.P.R. 600/1973), prevede che qualora il conguaglio fiscale risulti a debito, in caso di incapienza delle retribuzioni il lavoratore subirà l’addebito delle somme dovute nelle buste paga dei mesi successivi, è pur vero che nel rispetto della dignità e qualità di vita dei lavoratori e in ossequio ai principi di trasparenza e efficacia dell’azione amministrativa molto si può fare per mitigarne gli effetti.
In primis giova ricordare che quando l’attività di conguaglio, prima del passaggio al NoiPa, veniva gestita all’interno delle FFAA portava quasi sempre ad importi a debito prossimi allo zero e questo perché l’algoritmo applicato per il calcolo delle imposte, rapportava il reddito mensile su una proiezione annua comprensiva della 13^ oltre a tener conto di tutti i compensi ad ogni titolo già percepiti, in parole povere veniva ogni mese fatto una sorta di “mini conguaglio” che riduceva quello definitivo di fine anno. Manca completamente un sistema di “alert” anticipato che consenta al singolo lavoratore di avere la piena consapevolezza delle somme stipendiali che andrà a prendere. Tutto ciò per essere in grado di gestire al meglio le spese che gravano sul proprio bilancio familiare.
Questa Organizzazione Sindacale, nelle more di una più completa e migliorativa revisione della materia da parte del mondo politico auspica un immediato intervento sui sistemi di calcolo gestiti dal NoiPa affinché le imposte calcolate mensilmente siano quanto più aderenti alla realtà e soprattutto valutare, nell’immediato, la possibilità di rateizzare i conguagli più onerosi.
Se da un lato il sostituto d’imposta adempie ad un preciso obbligo di legge, dall’altro è proprio lo stesso legislatore che ha chiarito come a carattere generale eventuali azioni di recupero seppur dovute devono sempre assicurare al lavoratore ed alla sua famiglia mezzi adeguati alle esigenze di vita per una esistenza libera e dignitosa. Non dimentichiamoci che situazioni del genere hanno portato, anche in passato, molti militari a ricorrere all’indebitamento con possibili successive insolvenze finanziarie che hanno minato la serenità personale e familiare.
Dopo anni dall’ingresso di NoiPa e dell’esistenza di questo annoso problema mai risolto, iscriversi al sindacato SIAMO Esercito può consentire di rappresentare anche questa giusta esigenza al tavolo delle trattative!
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