Messina, 22/08/2022 – In data 15 giugno ha effettivamente avuto termine il c.d. obbligo vaccinale anche per il personale delle Forze Armate contro il Sars-Cov-2.
Un provvedimento che fin da subito, anche nel nostro ambiente è stato oggetto di molte critiche, che ha comportato, anche nel nostro comparto, alcuni importanti stravolgimenti all’organizzazione interna, alcune sospensioni e il continuo ricorso ai tamponi per la verifica della positività.
Un provvedimento per alcuni necessario, per altri eccessivo, che ha portato il personale ad essere dapprima escluso dalla partecipazione alla mensa di servizio, con i fatti denunciati anche da questa O.S., fino ad arrivare all’esclusione da operazioni Nazionali ed estere.
Un provvedimento mal digerito dal personale che è arrivato a percepire comportamenti discriminatori e vessatori, denunciandoci comportamenti avvertiti al limite del mobbing.
Insomma uno scenario sicuramente tutt’altro che semplice anche per quei dirigenti, illuminati, che abbiano tentato, in ogni modo, una mediazione tra il personale e l’Amministrazione, in un clima teso creato dalla politica e dai media nazionali.
Finito l’obbligo vaccinale ci diremmo pertanto che “l’incubo è finalmente finito”, come direbbe qualcuno.
Pare purtroppo invece, che saremo destinati a portarci gli strascichi di questo “caos pandemico” per ancora molto tempo.
È infatti notizia di alcuni giorni fa, la segnalazione giunta da parte di alcuni nostri iscritti, in merito ad un ben non ancora chiarito rifiuto di stesura del Documento di Lesione Traumatica – c.d. DLT, da parte di alcuni addetti ai lavori del DMML di Messina, pare a causa del mancato completamento del ciclo vaccinale o dell’aver rappresentato la mancata volontà, futura, di effettuare un’ipotetica “4^ dose”.
Difatti la DLT è una certificazione medica obbligatoria redatta, indipendentemente da dove e in quali occasioni l’infortunio sia avvenuto, ritenendo ormai consolidato che l’infezione da Sars-Cov-2 rientra a pieno titolo nella definizione, anche riconosciuta dall’INAIL, quale “infortunio” sul lavoro. Tale obbligo deriva dal fatto che non è possibile, tra l’altro, escludere il futuro riscontro di un esito patologico tardivo. Non ci risulta ad oggi possibile, che la stesura o meno di tale documento sanitario, sia attribuibile alla libertà dell’addetto di turno.
Non ancora ben chiaro se quanto successo, nelle circostanze rappresentate, sia frutto di casi sporadici o un vero e proprio modus operandi, figlio di una oculata scelta di policy del DMML di Messina.
Questa O.S. continuerà a vigilare in attesa dei richiesti chiarimenti dalle autorità competenti di Forza Armata.
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