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DIFESA: CGIL, LEGGE RETICENTE, MONDO MILITARE HA BISOGNO DI UN VERO PROCESSO RIFORMATORE

26 Luglio 2020

DIFESA: CGIL, LEGGE RETICENTE, MONDO MILITARE HA BISOGNO DI UN VERO PROCESSO RIFORMATORE

Anche la CGIL contro il disegno di Legge “Corda”.
Dopo le polemiche scaturite nei giorni scorsi dal via libera della Camera che ha visto i Sindacati Militari neo riconosciuti uniti contro questo disegno di legge, anche la CGIL fà la sua discesa in campo, questa volta a parlare è il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra di cui pubblichiamo di seguito la nota stampa.

Malgrado gli sforzi messi in campo da tutte le parti sociali a più riprese, dai sindacati confederati e da esponenti quali Emmanuel Jacob Presidente di Euromil che sul suo post di Facebook, di cui riportiamo il post integrale, definisce “una cattiva legge” l’attuale base di questo COMPROMESSO politico (così come definito a più riprese dai parlamentari) «Approvando una cattiva legge sui diritti sindacali nelle Forze Armate, il Parlamento italiano ha perso l’occasione di introdurre diritti fondamentali per il proprio personale militare. Allo stesso tempo i parlamentari si sono dimenticati che il sindacato nelle forze armate è anche uno strumento di controllo democratico sulle forze armate!».
Sembra di assistere a più riprese, ad una politica refrattaria non solo ad una reale riforma, ma a voler semplicemente metter in atto il tanto sbandierato cambiamento, partendo dalla necessità di CONFRONTO E ASCOLTO delle legittime richieste del personale e dei sui rappresentanti.
Abbiamo assistito negli ultimi tempi anche al risveglio della rappresentanza militare sul tema, ma malgrado le richieste, le delibere e i comunicati stampa, sembra ancora lontanissima la possibilità di poter vedere esauditi i desideri dei legittimi rappresentanti della volontà del personale che siano essi parte della Rappresentanza Militare o delle Sigle Sindacali riconosciute e già legittimate a rappresentare il personale.

Non riusciamo davvero a immaginare, o forse si, come possa essere definito un buon compromesso quello che non permetta:
-di tutelare allievi in formazione discriminandoli;
-che imponga un limite di iscritti in una categoria;
-che non preveda la possibilità di assistere i propri iscritti nei procedimenti disciplinari;
-che comprima le materie di trattazione, escludendo a piè pari la possibilità di tutelare il personale in operazione o in missione, dopo le risultanze della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio o le recenti denunce di un comandante su fatti successi in Iraq;
-che non preveda esplicitamente l’interlocuzione con gli enti locali, “svista” che rischia di comprimere irrimediabilmente i diritti del personale;
-che comprima le modalità di sovvenzionamento, creando di fatto sindacati di serie C;
-che imponga un minimo di mandati da rappresentante sindacale;
-che limiti i distacchi sindacali e le riunioni in funzione delle autorizzazioni dei Comandanti;
-che assecondi trasferimenti di sindacalisti sulla base di presunte incompatibilità (Ci chiediamo con chi?)

Ci chiediamo infine, se definire la rappresentatività sulla forza effettiva e non su quella sindacalizzata, come succede oggi per tutto il mondo civile, sia da ritenere un buon compromesso come tanto sbandierato dalle attuali forze politiche…

Ribadiamo con forza la necessità, già espressa da 17 sigle sindacali con il precedente comunicato di un incontro urgente con il Ministro Guerini e con le commissioni Affari Costituzionali, Difesa e Giustizia del Senato al fine di essere ascoltate in qualità di portatori delle legittime aspettative del personale militare, in un confronto atto a sintetizzare le assolutamente e necessarie proposte di modifica che prevedano veri diritti sindacali per le Italiane e gli Italiani con le stellette. Queste proposte saranno al più presto inviate alla Presidente Casellati e ad ogni singolo senatore per far si che ci sia un sussulto di responsabilità nel riconoscere con i fatti e non con la demagogia la reale importanza di quanto le nostre donne ed i nostri uomini fanno per il Paese.


Di seguito la nota del segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra

«Roma, 24 luglio – “Il Parlamento sta sprecando una grande occasione per garantire seriamente ai lavoratori delle Forze armate la costituzione di libere associazioni sindacali”. È questo il commento del segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra in merito al via libera della Camera al progetto di legge che vede prima firmataria l’on. Corda. Un provvedimento che, aggiunge il dirigente sindacale, “depotenzia la portata riformatrice della sentenza storica della Corte Costituzionale del 2018, e rischia così di non affermare un sistema che sia davvero democratico e partecipativo”.“Se ai militari – prosegue Massafra – si consentisse di avere una rappresentanza che li tuteli veramente, se si avviasse una riforma vera, capace di affermare un sistema virtuoso, in grado di superare le omertà e le reticenze degli ambienti militari probabilmente anche episodi come quello della caserma di Piacenza non avrebbero luogo”.“Si dia a liberi sindacati, aperti alla società civile, il ruolo vero di tutela. Il controllore non deve mai coincidere con il controllato, tanto più nel mondo militare. Il Parlamento si fermi un attimo per dare vita ad una legge di riforma che abbia questo valore e che superi – conclude il segretario confederale – il reticente testo attuale che frena il vero bisogno riformatore”.»

http://www.cgil.it/difesa-cgil-legge-reticente-mondo-militare-ha-bisogno-di-un-vero-processo-riformatore/?fbclid=IwAR0fDNI2jzNWAR-AhGA3b4Mi-Z49OwXwvl2RygbR9yj7FZGLWh1DvHhbFxU

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