Nelle scorse settimane questo sindacato militare ha chiesto al Ministro della Difesa, on. Guerini, e ai vertici dell’amministrazione militare misure per la stabilizzazione dei volontari in ferma prefissata e misure concrete a sostegno dei genitori militari.
Siamo soddisfatti nel constatare che un primo passo, in misura importante, è stato fatto dal governo per rispondere alle esigenze, rappresentate dal SIAMO Esercito, di tanti giovani e delle famiglie con le stellette. Ora, però, chiediamo un segnale chiaro che possa togliere ogni dubbio sulla reale volontà di dare dignità ai lavoratori con le stellette: garantire tempi certi per l’immissione dei VFP meritevoli in servizio permanente e basta al precariato di 10 anni. Il progetto di legge sul reclutamento nelle Forze Armate, fermo in Parlamento, proceda spedito con la previsione di tempi certi per il transito in spe (modello 3+3), transito di chi fa richiesta nelle aziende del comparto industrie della Difesa e riserva di posti nei concorsi pubblici in misura del 50%, versamento dei contributi durante il periodo di servizio in ferma prefissata e accesso all’indennità di disoccupazione (cd. NASpI) alla fine della ferma.
Tornando alle misure approvate, nell’ultimo decreto “Rilancio” della Presidenza del Consiglio sono state inserite le seguenti norme per i volontari in ferma prefissata:
Per i graduati (chiamati nel decreto volontari in spe) e per i sergenti in possesso della laurea per la professione infermieristica e dell’abilitazione professionale, è stato previsto un concorso straordinario a titoli per 30 posti nell’Esercito italiano senza limiti d’età, per il reclutamento a nomina diretta con il grado di Maresciallo.
Per quanto riguarda le misure concrete a sostegno dei genitori militari:
Inoltre, a chi ha necessità di fruire dei permessi retribuiti ex art. 33 della legge 104/1992 sono stati attribuiti ulteriori 12 giorni fruibili nei mesi di maggio e giugno 2020.
Infine, va menzionata sicuramente l’attenzione del Governo al lavoro svolto dalle donne e dagli uomini dell’Esercito, con l’assegnazione di maggiori risorse per il pagamento di una parte delle tante ore di straordinario svolte per fronteggiare l’emergenza sanitaria (personale medico e paramedico, sale operative e, non da ultimo, dai tanti in servizio per l’operazione “Strade sicure”), ma non possiamo fare a meno di evidenziare l’ennesima disparità di trattamento che questo provvedimento riserva agli uomini e alle donne dell’Esercito rispetto alle forze di polizia, appartenenti allo stesso comparto, alle quali sono state attribuite – a parità di condizioni d’impiego – risorse decisamente maggiori.
Queste misure, invocate e sostenute con convinzione dal SIAMO Esercito, sono importanti segnali che dimostrano l’attenzione dei vertici politici e militari a chi rappresenta il personale con senso di responsabilità e capacità di dialogo.
Insieme SIAMO più forti!
Roma, 14 maggio 2020
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